I MULINI DI VALNEGRA

I MULINI DI VALNEGRA

I mulini di Val Negra e il ponte, facevano parte di un complesso che in occasione della costruzione del Parco Regio di Monza, nei primi anni del 1800, fu abbattuto, nell’ottica di una nuova e più consona sistemazione dell’area che stava assumendo una nuova connotazione. La posizione degli edifici era appena un poco più a nord dell’attuale Ponte delle Catene. Le carte del Catasto Teresiano, sono molto efficaci, nel fissare la sistemazione antica. Oltre all’abbattimento degli edifici, che erano in uno stato di degrado compiuto, fu realizzato un’ulteriore intervento di notevole portata. Lo stesso corso del fiume fu cambiato.

La zona dei mulini di Valnera e le modifiche attuali

La zona dei mulini di Valnera, nella rappresentazione del catasto Teresiano e le modifiche avvenute in occasione della costruzione del Parco di Monza

Come si apprezza sulle mappe del 1700 i mulini erano costruiti su una deviazione del Lambro, che andava a rettificare di fatto, l’ansa che il fiume descriveva nella zona. Il nuovo corso fu concepito appunto lungo tale linea. La motivazione della modifica va inquadrata nella scelta di salvaguardare il terreno, che a causa di questa ansa era soggetto ad una continua erosione. Ancora oggi si può apprezzare l’ansa del fiume prosciugato in prossimità del corso della roggia Pelucca, oggi non più   in funzione, come si evidenzia dall’immagine proposta.

La roggia Pelucca

La roggia Pelucca, non più in funzione, sulla destra il declivio, verso l’ansa del Lambro prosciugata.
(foto scoprilabrianzatuttoattaccato)

La struttura dei mulini è altresì ben documentato nel 1615 dal Barca che stila una dettagliata carta del Lambro con le sue emergenze mulini, folle, magli, prese d’acqua e canali presenti.
Il complesso era strutturato su tre mulini con undici ruote alimentate dal corso d’acqua. In occasione dell’abbattimento fu cancellato anche il toponimo di Val Nera o Negra, forse riferita all’aspetto del territorio.

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La riproduzione della carta del Barca del 1615

 

PIETRO BARCA

A proposito del nominato Pietro Antonio Barca, abbiamo notizia che stilò il documento citato, ricco di particolari, come abbiamo visto, nell’anno 1615, a ridosso del periodo in cui si svolsero gli eventi, lo scopo della documentazione prodotta era legato alla volontà di attuare una serie di lavori, sul corso del fiume Lambro, per un utilizzo massivo delle acque per usi d’irrigazione e legati alle industrie in genere. Il Barca è inoltre noto quale architetto civile e militare, tra le sue realizzazioni più importanti il palazzo di Giustizia di Milano.

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