STORIA DELL’ARTE MODERNA INTERPRETATA DA GINO CASIRAGHI: “PAUL GAUGUIN”
Nell’occasione del capitolo intitolato alle “poetiche simboliche” avevamo introdotto quell’Emil Bernard che oggi ritorna prepotente nelle vicende di Paul Gauguin. Nessuno scrupolo da parte di quest’ultimo ad impossessarsi di quella tecnica che lo rese famoso, lasciando in quel limbo accennato, nel post passato Emil Bernard. Come sottolinea Casiraghi, Gauguin aggiungerà del suo, esprimendo quel magico primitivismo che caratterizzerà il simbolismo sintetico. La storia dell’arte moderna interpretata da Gino Casiraghi si arricchisce dunque di questa nuova pagina che illustra un altro spirito inquieto che lascerà una serie di opere fortemente caratterizzate e che andranno ad influenzare prepotentemente quel movimento “Nabis”, portatore di un nuovo simbolismo che stava arrivando, sulle scene pittoriche.
PAUL GAUGUINCome ho rilevato nel capitolo precedente, l’impressionismo aveva ormai fatto il suo tempo. Circolava fra gli artisti un ripensamento riguardo ai principi del naturalismo. Alla visione ottica si contrapponeva lo stato d’animo. Entrava quindi in crisi il mondo delle apparenze, e si cercava ansiosamente il modo di superarlo di dare una immagine alle sensazioni e all’interiorità. La visione naturalistica veniva quindi respinta a favore dell’idea di una realtà simbolica. Una delle personalità artistiche più rappresentative della nuova sensibilità è certamente Paul Gauguin.
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Gauguin è una personalità singolare, uno di quei personaggi destinati a entrare nella storia per le loro conquiste fortemente cercate e vissute. E’ di natura ambigua e cinica, carico di contraddizioni e aperto all’avventura, ma anche appassionato di cose culturali. Senza risorse si affida a un amico di famiglia, e si avvia alla, carriera di agente di cambio. L’attività in borsa gli procura buoni guadagni. E’ il periodo in cui sposa una ricca danese, Mette Gad. Nello stesso anno (1873) inizia a dipingere in modo assiduo e non come sfizio dilettantesco. Il suo spirito ribelle rifiuta, di adeguarsi in una vita agiata e tranquilla. Colleziona quadri di Monet, Cézanne, Renoir, ecc. Il lavoro bancario e gli affari vanno bene. Decisivo, agli effetti artistici, è l’incontro e l’amicizia con Pissarro. Entra prepotentemente nelle vicende artistiche e nei dibattiti culturali. Viene considerato un dilettante, qualifica per lui intollerabile, e dedica quindi quasi tutto il suo tempo all’esercizio della pittura; posizione che la moglie non comprende, ma che per lui costituisce una ragione di vita. E’ influenzato (com’è avvio) da tutti i pittori del momento ed espone in mostre collettive. |
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