Nello scambio di auguri con l’amico Tonino Sala, per una di quelle casualità che forse non sono tali, tra una chiacchiera su un presepio fatto o da fare, su una indagine storica da imbastire e nella ricerca di un documento d’epoca che non voleva farsi trovare, è sortito da quella vetrinetta un “vinile”, come oggi va di moda dire, un “long play”, come si diceva negli anni ’70 e ’80, o più semplicemente un disco, quando era l’unico modo per ascoltare la musica, non dal vivo.