Dalla Villa Borromeo, per le “Spazzate” e ritorno
file kml/kmz del percorso
DATI TECNICI | |
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LUNGHEZZA PERCORSO | KM. 2,8 |
TEMPO NECESSARIO | UN'ORA CIRCA |
CARATTERISTICHE | FACILE: In leggerissima salita la prima metà. In altrettanta leggera discesa la seconda parte |
ALTITUDINE MASSIMA | 266 |
ALTITUDINE MINIMA | 241 |
ALTIMETRIA
PERCORSO:
Villa Borromeo-d’Adda, Via delle Spazzate, Rio dei Morti, Ville arcoresi
Il percorso illustrato si svolge ad anello, trovando partenza ed arrivo sull’ingresso della villa Borromeo-d’Adda di Arcore.
Spalle al cancello si volge a destra, sulla strada per Peregallo, che si abbandona dopo 200 metri, prendendo a destra su via Col di Lana. L’asfalto termina dopo 200 metri circa e si prosegue sullo sterrato, entrando nella penombra di una vegetazione disordinata che costeggia le mura del parco della villa. In passato questo cammino era indicato come “Strada delle Spazzate”.
Si prosegue sino a raggiungere i “Mort lungh”, una importante nicchia addossata alla cinta del parco. Al suo interno un cumulo di sassi sorregge una croce di pietra, a ricordare i morti della peste del 1576 e del 1630.
Continuando sul percorso s’intercetta, in uscita dal parco, il Rio dei Morti, poco prima della scalinata in muratura realizzata dall’Associazione Alpini di Arcore, che conduce alla loro sede collocata nell’ex portineria secondaria della villa Borromeo d’Adda. Conosciuta come “Ravanel”, dal nome della famiglia che vi abitò in passato. In origine la strada delle Spazzate raggiungeva il fronte del “Ravanel”, con una leggera curva in salita. In sostituzione della sede stradale interessata dai ripetuti crolli causati dall’incontrollato deflusso delle acque del Rio dei Morti, che trovavano qui il loro sfogo scendendo dal vallivo retrostante, fu costruita la scala di cui si è detto.
Lasciata a desta la portineria, si continua sulla strada asfaltata, percorrendo la parte alta di via Col di Lana. Parchi privati e ville signorili, sul lato sinistro, fanno da contorno. Dopo circa 100 metri la strada piega a sinistra e percorsi altri 60 metri s’imbocca un nuovo tratto non asfaltato dell’antica via delle “Spazzate”. Tratto realizzato con gli importanti lavori, tra ‘Otto-Novecento, dai coloni dei d’Adda e dei Casati, nel colmare la depressione che segnava la Valle dei Morti, altrimenti Valle del Lupo.
Un parapetto in legno cinge i due lati del cammino, in corrispondenza del canale intubato, che scorre sotto, convogliando le acque del rio all’interno del parco comunale. Si continua protetti dall’ombrosa vegetazione per circa 250 metri, piegando a sinistra e quindi si raggiunge la carrareccia che prosegue per la località Fornace.
Sul bivio alcuni cartelli indicatori del Parco Valle del Lambro e il cippo in granito che segnava il confine tra le proprietà d’Adda e Casati.
Il nostro percorso piega a destra, la strada sterrata, che percorriamo, trova a sinistra la recinzione del parco della villa Cazzola, mentre sulla destra, distante un centinaio di metri dalla strada, le mura del parco comunale Borromeo-d’Adda. Percorsi altri 350 metri circa, cogliamo a destra un breve cammino che dirige verso un l’ingresso secondario del citato parco comunale.
Noi scendiamo sulla strada, che piega a sinistra, e ritrovato l’asfalto incontriamo, sempre a sinistra, la portineria della Cazzola. Ci portiamo su via Abate d’Adda e tenendo la destra rientriamo verso il centro di Arcore.
Percorsi poco più di 250 metri, su via Abate d’Adda, volgiamo lo sguardo a destra dove il cancello pedonale del civico 87 inquadra la scenografica scalinata, su cui si affacciano ai lati alcune statue. Alla sommità villa Arienti, dal nome del proprietario, storico agente di casa d’Adda, che raccontano gli anziani del paese, procurò il disappunto della marchesa Bice d’Adda (Beatrice Trotti Bentivoglio), quando l’Arienti, con la costruzione della sua villa, precluse, su questo lato del vasto parco d’Adda, la vista panoramica alla nobile.
Percorsi altri 250 metri, l’incrocio fra via Abate d’Adda e le vie Monte Grappa e San Gregorio, segnato dalla Corte Mandelli riconoscibile dall’importante entrata incorniciata da “bugnato”.
Prendiamo a destra su via Monte Grappa, dopo 80 metri sulla sinistra villa Ravizza, collegata da un sovra-passo dall’aria romantica, al giardino scenografico, che sale sulla collina posta di fronte alla villa. Uno spazio impreziosito da scale, passaggi sospesi, balconi e terrazzi, arricchiti da statue mitologiche che colpiscono la fantasia.
Lasciata anche questa villa, procediamo su via Monte Grappa, sino a cogliere, in una rientranza a destra, un passo carrabile, per intravedere oltre il cancello la semplice facciata dell’Oratorio dedicato alla Madonna Addolorata.
L’edificio è collocato non lontano dalle scuderie della villa Borromeo, di cui ora raggiungiamo l’ingresso percorrendo gli ultimi metri del nostro itinerario, che appunto si conclude dove era iniziato, all’entrata del parco comunale.
Aspetti, località e storia della Brianza. "Ci sono paesaggi, siano essi città, luoghi deserti, paesaggi montani, o tratti costieri, che reclamano a gran voce una storia. Essi evocano le loro storie, si se le creano". Ecco che, come diceva Sebastiano Vassalli: "E’ una traccia che gli uomini, non tutti, si lasciano dietro, come le lumache si lasciano la bava, e che è il loro segno più tenace e incancellabile. Una traccia di parole, cioè di niente".
magnifico pezzo di storia Arcorese che trascina la fantasia di noi anziani a quando giovincelli negli anni 50 regnavamo incontrastati in quei luoghi.
Un grazie sentito per aver apprezzato con entusiasmo questo lavoro.